Inserito il 16/10/2023
Il prossimo 31 ottobre uscirà al cinema il film “Comandante” diretto da Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo di Salvatore Todaro nato a Messina, comandante del sommergibile Comandante Cappellini durante la seconda guerra mondiale. Prima di vedere il film ho deciso di acquistare l’omonimo libro scritto da Sandro Veronesi con Edoardo De Angelis per scoprire la storia di Salvatore Todaro che, sinceramente, non conoscevo. Il libro, molto curato dal punto di vista grafico e dell’impaginazione, è una novellizzazione del film e si legge in poche ore. L’opera, dal mio punto di vista, presenta molti aspetti positivi ed alcune note negative. La coscienza di Veronesi è stata infatti scossa nel corso dell’estate del 2018 quando molti migranti hanno cercato di raggiungere via mare l’Italia e della conseguente onda di odio xenofobo che ha caratterizzato parte dell’opinione pubblica italiana. Lo stesso autore, per cercare di scuotere le coscienze, ha creato una chat su Signal chiamata “Corpi” inserendo alcune persone di spicco del mondo della cultura del nostro Paese. Proprio all’interno della rete di relazioni nate dalla chat creata da Veronesi è emersa l’idea di realizzare sia libro che film. Dell’opera, oltre all’introduzione in cui si spiegano in modo dettagliato i motivi della genesi del libro, ho apprezzato l’utilizzo di alcune tecniche di scrittura che hanno permesso alla storia di scorrere piacevolmente dando al lettore una visione poliedrica dei fatti. Il libro è infatti diviso per capitoli ed ogni capitolo presenta il punto di vista dei protagonisti della storia. In questo modo è possibile percepire la grande caratura morale del Comandante Todaro, la paura ma anche la fiducia dei suoi uomini, l’iniziale diffidenza dei belgi che l’equipaggio italiano ha salvato ed il finale riconoscimento degli stessi verso il gesto degli italiani. Todaro infatti viene dipinto come un cavaliere medioevale che, oltre al coraggio ed al forte senso di fedeltà alla Patria, associa il rispetto e la difesa dei deboli o dei vinti. Tra le note che invece non mi hanno convinto c’è un uso forse troppo intenso del dialetto, in particolare sardo e veneto, che rende la lettura meno piacevole. Se nella trasposizione cinematografica il ricorso al dialetto serve per rappresentare meglio la figura di Todaro, nel libro risulta un’po’ fastidioso. In alcuni tratti non ho apprezzato le digressioni sui tipi di pietanze che il cuoco Giggino fa: anche in questo caso spezzano la lettura ed il ritmo narrativo che il nonostante questo resta sempre elevato.
In sintesi invito alla lettura del libro per conoscere una storia di grande altruismo ed umanità. Consiglio una lettura attenta perché il libro non ha il solo scopo di raccontare il gesto del Comandante Todaro. Leggendo l’opera di Veronesi potrete notare come, da un certo punto in poi, ci sia un uso costante della parola “corpi” come a voler rimandare al nome della chat creata su Signal per scuotere le coscienze dell’opinione pubblica italiana. Inoltre il momento di difficoltà vissuto dall’equipaggio belga prima di essere fatto salire a bordo del Cappellini sembra un perfetto parallelismo con le “carrette del mare” piene di migranti che cercano di raggiungere le nostre coste.
Il libro edito da “Romanzo Bompiani” lo potete acquistare su Amazon al seguente link (essendo un libro di non tante pagine, per risparmiare qualche euro, consiglio la versione Kindle): LINK LIBRO.
Francesco Paris